Sviluppare un software su misura è la scelta migliore, a volte l'unica, per digitalizzare e potenziare modelli di business peculiari. Lo sa bene chi opera nel settore della logistica, e a maggior ragione ne è consapevole Transcoop, società di autotrasporti specializzata in soluzioni ad hoc per la gestione completa delle merci.
Il gruppo, con sede a Reggio Emilia, è un consorzio a Statuto Cooperativo di Imprese Artigiane che opera a livello nazionale e internazionale. Dispone di un'ampia flotta di mezzi omologati per gestire spedizioni industriali, trasporto rifiuti e operazioni a temperatura controllata. A questa attività, si affiancano quelle di trasporto centinato a carico completo e parziale, implementate dall’utilizzo di pallet, mezzi e formule specifiche anche per quanto riguarda il trattamento di inerti e di merci eccezionali. I suoi clienti spaziano dalle grandi realtà della GDO ad attori che provengono dal mondo farmaceutico, passando per gli specialisti del catering.
Obiettivo: far evolvere l'offerta oltre il servizio trasporti
Con un'offerta così eterogenea, per riuscire a ottimizzare la gestione delle "missioni" (le uscite dei mezzi che seguono determinati percorsi per effettuare le consegne) bisogna monitorare un'enorme quantità di variabili. Non solo: serve tradurre queste informazioni in insight in modo che manager, trasportatori e addetti dell'help desk possano prendere tempestivamente decisioni informate.
"Il mondo del trasporto sta cambiando velocemente, e oramai il solo 'veicolare merci su gomma' non è sufficiente", conferma Luca Genitoni, Direttore Generale di Transcoop. Ecco perché il gruppo ha chiesto supporto a Make IT per lo sviluppo di un software su misura, in grado di migliorare l'acquisizione e l'analisi dei dati, senza stravolgere i processi e gli strumenti già adottati in azienda.
"Questa operazione, nelle nostre intenzioni, era finalizzata a costruire una piattaforma integrata che ci permettesse non solo di comprendere come si muove la nostra flotta, in modo da ottimizzare tratte disomogenee, ma anche di valutare l'affidabilità e la puntualità dei servizi che offriamo. Al tempo stesso, puntavamo a proporre opzioni aggiuntive a quelle di mero trasporto, per coinvolgere maggiormente i nostri clienti, fidelizzandoli e trasformandoli in veri e propri partner". Ultimo, ma non per importanza, il tema della pianificazione finanziaria: "L'ambizione era anche quella di dotare i nostri uffici di strumenti in grado di anticipare i dati di consuntivazione dei viaggi e la relativa rendicontazione economica", precisa Genitoni.
I vantaggi dello sviluppo di un software su misura
L'obiettivo di Transcoop risultava particolarmente sfidante perché è difficile trovare un prodotto chiavi-in-mano per questo tipo di necessità. E anche a trovarlo, l'adozione di un software di mercato impone normalmente la rimodellazione dei processi organizzativi aziendali in funzione delle caratteristiche della soluzione implementata.
Un prodotto taylor made, al contrario, permette di valorizzare l'architettura esistente e di rispondere in modo puntuale ai reali desiderata dell'organizzazione. Nel caso specifico di Transcoop, poi, l'unica alternativa sarebbe stata quella di montare a bordo di ciascun mezzo della flotta una black box. Ciò avrebbe sì consentito il tracciamento dei percorsi effettuati, ma avrebbe comportato una serie di difficoltà tecniche sul piano dell'integrazione con il gestionale presente in azienda.
Ecco perché l'azienda ha deciso di puntare sullo sviluppo di un software su misura, da erogare:
come mobile app direttamente sugli smartphone dei trasportatori,
come portale accessibile dal back office.
La scelta è ricaduta sul team di Make IT fondamentalmente per due ragioni:
la capacità di ascolto delle esigenze – anche molto specifiche – degli interlocutori, dimostrata in anni di collaborazioni a lungo termine;
l’approccio allo sviluppo dei software su misura, che prende in considerazione esclusivamente tecnologie open source standard, e quindi testate e comprovate a livello mondiale.
È questa filosofia, sostanzialmente, a garantire l'integrabilità e la scalabilità delle soluzioni che propone Make IT. Ma i vantaggi riguardano anche i tempi di sviluppo: le tecnologie open source offrono di solito una qualità superiore rispetto a quelle proprietarie. Questo dipende dal fatto che la base di contributori è molto ampia: ciascuna soluzione sviluppata è testata da una vera e propria community di respiro internazionale, in grado di far emergere bug, che vengono puntualmente risolti, e spunti di miglioramento continui, che confluiscono nelle librerie di sviluppo.
Altrettanto rilevante è che un sistema implementato tramite tecnologia open source diventa un asset aziendale: il committente ne detiene la proprietà e, quindi, può scegliere come svilupparlo, se e quando estenderlo con features aggiuntive, senza dover dipendere da terze parti. Proprio in quest'ottica, Transcoop era partita con l'intenzione di integrare in futuro nuove funzionalità, come quelle relative alla fatturazione, alla gestione delle cauzioni e persino a una chat tra trasportatori.
La roadmap del progetto: una soluzione cloud-native basata su 5 pilastri
Il software su misura realizzato per Transcoop è cloud-native e poggia su cinque componenti:
la app mobile, che rappresenta il front-end della piattaforma,
il portale gestionale di back office,
il sistema IOT per l'acquisizione dei dati di missione,
un server di backend che comunica con sistemi gestionali aziendale,
il database.
Il corretto dimensionamento del sistema è stato raggiunto dopo una fase di assessment dettagliata in cui, fra le varie specifiche, sono stati definiti:
le numeriche degli utenti per l’app e il portale,
la velocità di trasferimento dei dati posizionali generati dalle applicazioni a bordo dei mezzi.
Attraverso un processo di streaming continuo, la soluzione normalizza i dati che arrivano dalla flotta e li registra sul sistema, che è in grado di archiviare tutto lo storico delle spedizioni e di offrire quindi le informazioni a ciascuno degli apparati coinvolti. Si tratta di una base dati in continua espansione, che, opportunamente gestita, potrà costituire il punto di partenza per dare vita a motori di business intelligence e piattaforme evolute di analisi dati. La soluzione è, del resto, predisposta anche per ospitare applicazioni AI based.
Sul piano concreto:
la business intelligence aiuterà Transcoop ad analizzare le performance delle spedizioni in riferimento agli scenari operativi per creare un vantaggio competitivo,
gli analytics permetteranno di intercettare in tempo reale potenziali problematiche dei processi di spedizione,
l'AI consentirà di automatizzare procedure a basso valore aggiunto.
L'approccio adottato per implementare la soluzione
"La nostra azienda ha ritenuto centrali, nel processo di diffusione del progetto, una serie di punti", spiega Giacomo Corchia, Responsabile Sistemi Informativi di Transcoop. "In primo luogo, la formazione sia degli utilizzatori interni che esterni del prodotto: la conoscenza di quanto si andava a implementare ha consentito da un lato di prendere coscienza delle potenzialità del progetto e di tutte le nuove strade che virtualmente apre per il futuro, dall’altro di minimizzare la resistenza al cambiamento e porre i giusti punti di attenzione sugli aspetti che premiano comportamenti virtuosi nell'utilizzo del sistema. Il tutto in una ottica di massima trasparenza e con un’attenzione puntuale a tutti gli aspetti di privacy".
Le metodologie di sviluppo seguite sia dal team interno sia da Make IT, d'altra parte, sono state disciplinate da un’analisi redatta a quattro mani. Il documento, seppure sottoposto a qualche inevitabile revisione, ha dimostrato nel corso del tempo la sua consistenza di base. Sul piano operativo, "tutto quanto rilasciato viene precedentemente consolidato in un apposito ambiente di test, poi sottoposto a verifica da parte di un gruppo di autisti-campione e infine reso disponibile per tutti gli utenti", aggiunge Corchia. "Il risultato di questo approccio? Abbiamo avuto una bassa indisponibilità del sistema a fronte di bug applicativi, premessa indispensabile per calare il progetto verso l’utenza finale e far sì che venga accettato in maniera fisiologica".
Le prospettive future
L’obiettivo primario per il 2025 è dunque la diffusione il più capillare possibile della app presso gli autotrasportatori: la sua adozione e soprattutto il suo utilizzo sistematico saranno indispensabili per garantire la raccolta puntuale dei dati in tutte le fasi operative e per costruire serie statistiche sufficientemente affidabili. "La sofisticazione dell’interscambio di dati IoT che la totalità dei produttori di mezzi mette a disposizione, unita alla potenza dell’intelligenza artificiale, apre scenari inimmaginabili solo un paio di anni fa", dice Corchia. "È nostra intenzione esplorarli per non farci sfuggire nessuna opportunità".
Commentando lo stato dell'arte, Stefano Baricchi, Information Technology Manager di Transcoop, spiega che si tratta ancora di "un work-in-progress, ma i dati relativi a una parte - in questo momento minoritaria - della nostra flotta sono incoraggianti". E conclude: "È nostra intenzione allargare il più velocemente possibile il bacino di utenza dell'app, in modo da poter avere un campione sempre più significativo di dati a disposizione per cogliere gli obiettivi sopra evidenziati."