In anni recenti, l’approccio low-code sta rivoluzionando le modalità di progettazione software delle imprese, accelerando l’evoluzione digitale e abilitando anche gli utenti non-tecnici (Citizen Developer) allo sviluppo applicativo.
Secondo Gartner, entro il 2025, le organizzazioni utilizzeranno tecnologie low-code per sviluppare il 70% delle nuove applicazioni, valorizzando così la figura dei business technologist, ovvero professionisti esterni ai dipartimenti IT che creano funzionalità applicative o analitiche ad uso aziendale.
Mordor Intelligence stima che il mercato delle piattaforme di sviluppo low-code raggiungerà un valore di 16,17 miliardi di dollari nel 2024. Entro il 2029 invece dovrebbe assestarsi a 62,15 miliardi di dollari, crescendo con un tasso medio annuo pari al 30,90%.
Dimensione e previsione di crescita del mercato delle piattaforme di sviluppo low-code
Fonte: Mordor Intelligence.
Ma cosa rende la programmazione low-code così popolare e soprattutto quando conviene davvero?
Che cosa si intende per sviluppo low-code
Prima di esaminare quali siano i benefici e limiti dell’alternativa low-code, è utile fornirne una definizione. Secondo Gartner, le cosiddette piattaforme applicative low-code (LCAP) permettono di accelerare lo sviluppo e la manutenzione delle applicazioni, minimizzando l'uso di linguaggi di programmazione, attraverso un approccio model-driven, strumenti di intelligenza artificiale generativa, cataloghi di componenti predefiniti.
Semplificando, lo sviluppo low-code ricorre a logiche di automazione e interfacce visuali drag-and-drop per creare workflow personalizzati, collegando blocchi funzionali e flussi di dati. Così anche i Citizen Developer possono partecipare attivamente al processo di creazione, debug e modifica delle applicazioni.
I 4 vantaggi dell’approccio low-code
Alla luce delle caratteristiche sopraccitate, lo sviluppo low-code offre alle aziende una serie di vantaggi di adozione.
- Maggiore velocità e produttività: l’opzione low-code permette di ridurre i tempi dello sviluppo, da mesi a poche settimane, grazie alla disponibilità di componenti riutilizzabili e alle funzionalità di automazione.
- Democratizzazione dello sviluppo: semplificando la programmazione e riducendo la necessità di scrivere codice, i Citizen Developer possono prendervi parte, favorendo una collaborazione interfunzionale e alleggerendo i carichi di lavoro del team IT.
- Risparmi economici: il low-code permette di tagliare i costi dello sviluppo applicativo grazie alla diminuzione delle ore di lavoro e alla minore dipendenza dagli esperti di coding, figure solitamente costose e difficili da reperire.
- Integrazione facilitata: molte piattaforme low-code offrono integrazioni native con altri sistemi e strumenti aziendali, riducendo così il tempo e le difficoltà nell'introdurre nuovi software nei processi esistenti.
Quando il low-code conviene davvero
Nonostante i vantaggi, il low-code potrebbe non essere la soluzione più adatta in tutte le situazioni, ma in alcuni scenari specifici può rappresentare davvero l’auspicata “marcia in più”.
Budget ridotto e risorse scarse
In particolare, l’alternativa low-code è preferibile per progetti a basso budget o con risorse limitate, perché presuppone tempi di sviluppo inferiori e non necessita di figure specializzate, favorendo il contenimento dei costi.
Tempi di sviluppo rapidi e prototipazione
Garantendo un’accelerazione del processo di sviluppo, l’approccio low-code si presta a scenari dove il time-to-market applicativo è un fattore critico, ad esempio per la realizzazione di progetti pilota o MVP (Minimum Viable Product). Infatti le tecniche low-code permettono di costruire prototipi e fare sperimentazioni in tempi ridotti, senza impegnare risorse di sviluppo tradizionali, con la possibilità quindi di testare rapidamente nuove idee.
Assenza di competenze tecniche
Chiaramente, il low-code è una valida opzione in caso di skill shortage, qualora mancassero professionisti specializzati nella programmazione, perché limitando la necessità di scrivere codice, consente il coinvolgimento dei Citizen Developer.
Automazione di processi secondari
L’approccio low-code può essere utilizzato inoltre per automatizzare i processi secondari. Mentre i processi aziendali core vengono digitalizzati e ottimizzati attraverso le soluzioni software (custom o di mercato) adottate all’interno dell’organizzazione, i processi meno trasversali e strategicamente impattati, spesso legati all’operatività di un singolo dipartimento o team, rimangono esclusi. Grazie alle piattaforme low-code, le Lob (Line Of Business) possono supplire internamente alla necessità di efficientare i propri processi tipici, sviluppando soluzioni ad hoc in autonomia. Sintetizzando, l’opzione low-code è ideale per creare applicazioni di supporto al business, facilmente adattabili ai flussi di lavoro, come dashboard di monitoraggio o strumenti di gestione documentale e collaborazione interna.
Automazione di processi ripetitivi
Un altro caso d’uso dello sviluppo low-code riguarda l’automazione dei workflow ripetitivi, che possono essere digitalizzati, razionalizzati e inseriti facilmente nel complesso dei sistemi e processi aziendali esistenti.
Integrazione facilitata
Infine, molte piattaforme low-code, fornendo connettori nativi e semplificando il processo di integrazione, si prestano all’utilizzo in ambienti IT con molte applicazioni preesistenti che devono interfacciarsi tra loro.
Quando il low-code è inutile o inefficace
Sebbene l’approccio low-code permetta di ottimizzare molti scenari di sviluppo software, ci sono tuttavia altri casi in cui potrebbe rivelarsi inutile o inefficace.
Ad esempio, non è adatto per progetti applicativi complessi dove, per soddisfare i requisiti tecnici e funzionali, serve una personalizzazione spinta delle features. Infatti, l’approccio low-code prevede di costruire le applicazioni a partire dalla combinazione di blocchi di funzionalità predefiniti, che potrebbero limitare la possibilità di customizzazioni avanzate.
Inoltre, l’opzione low-code non consente un adeguato supporto per i progetti di grandi dimensioni, con aspetti tecnici particolarmente avanzati. Infatti, quanto più l’applicazione ha un utilizzo ampio e trasversale all’organizzazione, tanto più potrebbe necessitare di un adeguamento, in termini di funzionalità. Quindi la mancata possibilità di personalizzazioni potrebbe rappresentare un limite per l’estensione del progetto a più dipartimenti e filiali geograficamente dislocate, anche per questioni di mancata compliance.
Insomma, prima di optare per una soluzione low-code bisogna mettere pro e contro sul piatto della bilancia. L’alternativa low-code si presta per le aziende che ricercano la velocità e l’efficienza delle attività di sviluppo, che difettano di competenze tecniche specializzate oppure che intendono automatizzare processi secondari o ripetitivi. Lungi dall’essere la panacea di tutti i mali, l’opzione low-code deve essere applicata nei contesti giusti per restituire effettivo valore.