RECode affronta il problema che Copilot ignora: l’analisi approfondita del contesto aziendale
Per un IT Manager, la riscrittura del software legacy non è mai solo una questione di “traduzione” del codice. È una delle sfide più rischiose e critiche: sistemi costruiti decenni fa, spesso senza documentazione, dipendenze sconosciute, logiche condivise solo da poche persone chiave, a volte nemmeno più in azienda, e un impatto diretto sui processi di business quotidiani.

Ogni modifica può generare effetti a catena imprevedibili. Ogni progetto di riscrittura del software legacy fallito significa interruzioni operative, costi non pianificati, vulnerabilità di sicurezza e perdita di controllo su sistemi che, paradossalmente, sono ancora oggi mission-critical per l’azienda. È il classico paradosso del legacy: nessuno vuole toccarlo, ma tutti dipendono da esso.
Negli ultimi due anni abbiamo assistito all’esplosione degli assistenti di codifica basati su LLM, come Copilot e ChatGPT. Sono strumenti potenti per lo sviluppo greenfield, quando si parte da zero. Ma quando vengono applicati a milioni di righe di codice obsoleto, non documentato e stratificato in decenni di sviluppo disomogeneo, mostrano rapidamente tutti i loro limiti: assenza di contesto, comprensione superficiale, rischio di replicare o amplificare gli errori esistenti.
È qui che entra in gioco RECode, la soluzione progettata e sviluppata da Make IT per la riscrittura del software legacy con AI. RECode non è un semplice assistente che “suggerisce” codice. È un sistema agentico autonomo pensato specificamente per affrontare lo scenario più complesso e critico dell’IT moderno: il reverse engineering e la riscrittura intelligente del software legacy, anche nei contesti enterprise più complessi e sensibili.
Non un Chatbot, ma una squadra di agenti verticali
Uno degli errori più comuni è pensare che l’AI per il coding sia un unico “cervello” generico. RECode ribalta completamente questo paradigma nella riscrittura del software legacy con AI. Non utilizza un singolo modello per svolgere ogni attività, ma si basa su un’architettura composta da agenti verticali specializzati, ciascuno con una funzione precisa.
RECode può essere immaginato come un team di sviluppatori senior virtuali che operano in parallelo e in modo coordinato:
- Agente Analista: si occupa di mappare e comprendere la logica di business.
- Agente Architetto: ricostruisce le dipendenze tra moduli, componenti e servizi.
- Agente esperto di Security: individua pattern di vulnerabilità tipici delle tecnologie obsolete.
- Agente Sviluppatore: genera il nuovo codice sulla base del contesto ricostruito.
Questa suddivisione dei compiti consente un livello di precisione e dettaglio che un singolo prompt, all’interno di una semplice chat, non potrà mai raggiungere.
A questi si aggiungono numerosi altri agenti specializzati: dal tecnico dedicato alla risoluzione dei bug, all’analista DBA per l’esame delle query e delle strutture dati, fino agli agenti dedicati alla qualità del codice e alla coerenza architetturale.
Il tutto all’interno di un’unica piattaforma integrata pensata per la riscrittura applicativa con AI.
Il vantaggio competitivo nella riscrittura del software legacy: l’analisi “a priori” del contesto completo
Il vero tallone d’Achille della maggior parte degli strumenti di generazione del codice utilizzati nella riscrittura software legacy con AI è la mancanza di contesto.
Se chiedete a un’AI generica di riscrivere una funzione di 50 righe estratta da un vecchio ERP, lei lo farà. Ma non saprà che quella funzione:
- interagisce con una stored procedure “fantasma” mai documentata, oppure
- dipende da una variabile globale definita in un altro modulo.
Il risultato? Codice nuovo che non funziona come previsto o, peggio, che replica in automatico i bug del passato.
RECode agisce in modo radicalmente diverso.
Prima di scrivere una sola riga di nuovo codice, RECode esegue un’analisi approfondita dell’intero progetto, costruendo quella che definiamo una mappa del sistema attuale:
- Ingestione totale: RECode parte da un’analisi completa del progetto, includendo file, dipendenze, interfacce, database e integrazioni esterne, così da garantire una comprensione coerente di tutte le interazioni.
- Creazione del contesto: viene generata una vera e propria mappa cognitiva del software legacy: flussi, punti critici, dipendenze nascoste, logiche di business distribuite.
- Generazione consapevole: quando l’agente entra in fase di riscrittura, dispone già del contesto completo. Sa perché quel codice esiste, quale processo di business supporta e come deve interagire con il resto del nuovo sistema modernizzato.
Questo approccio rende possibile ciò che manualmente sarebbe impensabile: mantenere la coerenza logica su volumi enormi di codice durante la riscrittura del software legacy con AI, riducendo drasticamente il rischio di regressioni e interruzioni operative.
Una riscrittura realmente pensata per il legacy
Esiste una differenza sostanziale tra generare codice da zero (greenfield) e modernizzare un sistema obsoleto (brownfield).
Gli strumenti generici tendono a effettuare una sorta di traduzione letterale, un “transpiling intelligente”, finendo per trascinare nel nuovo codice tutti i debiti tecnici del passato: nomi di variabili criptici, logiche “spaghetti”, ridondanze e dipendenze non necessarie.
La funzionalità di riscrittura di RECode, invece, è stata progettata e addestrata specificamente per il contesto della riscrittura software legacy, con l’obiettivo di restituire un codice moderno, pulito e strutturalmente solido:
- Decoupling intelligente: separa la logica di business dall’interfaccia e dagli strati infrastrutturali, passo fondamentale per la trasformazione di vecchi monoliti in architetture moderne, a microservizi o basate su API.
- Refactoring semantico: l’AI ricostruisce e comprende l’intento originale dello sviluppo e lo ripropone applicando pattern, standard e best practice del linguaggio e dell’architettura di destinazione.
- Bonifica automatica: identifica e rimuove codice morto, duplicazioni e parti non raggiungibili prima della riscrittura, alleggerendo in modo significativo il nuovo codebase.
Senza l’analisi preliminare completa descritta in precedenza, una riscrittura di tale qualità sarebbe irraggiungibile: mancherebbero quei collegamenti logici e strutturali indispensabili per prendere decisioni architetturali sicure e sostenibili nel tempo.
Riscrittura software legacy con RECode: le domande più frequenti
RECode è simile a Copilot o ad altri strumenti di generazione del codice?
No. Copilot suggerisce frammenti di codice in tempo reale mentre lo sviluppatore scrive. RECode, invece, analizza e comprende l’intero software legacy, costruendo un contesto completo che consente una reale riscrittura del software legacy, in modo strutturato e coerente.
In cosa differisce RECode da GitHub Copilot o ChatGPT?
Copilot lavora principalmente sul file aperto. RECode opera sull’intero progetto, comprende le relazioni tra migliaia di file, moduli e dipendenze e agisce in modo sistemico sul processo di modernizzazione applicativa.
Posso usare RECode su qualsiasi tipo di software legacy?
RECode è stato progettato specificamente per il software legacy, indipendentemente dal linguaggio e dal livello di complessità. È particolarmente efficace su applicazioni critiche per il business e sistemi stratificati nel tempo.
Il codice generato mantiene la logica di business originale?
Sì. RECode preserva processi, regole e flussi aziendali incorporati nel software legacy, riducendo il rischio di errori e garantendo continuità operativa durante la riscrittura con AI.
Il mio codice è molto “sporco” e non standard. RECode può gestirlo?
Sì. RECode è stato progettato per affrontare codice non standard, poco documentato o complesso. I suoi agenti AI sono in grado di ricostruire il significato e l’intento della logica anche in presenza di strutture anomale o non convenzionali.
RECode quanto velocizza la riscrittura del software legacy con AI?
In modo significativo. Analisi e mappature che normalmente richiederebbero settimane o mesi possono essere completate in poche ore, con un forte impatto sulla riduzione di tempi, costi e rischi complessivi.
Riscrittura del software legacy con RECode: il prossimo passo per la tua azienda
Il software legacy non è solo un problema tecnico: è una questione strategica. Influenza i costi, la sicurezza, la capacità di innovare e la velocità con cui l’intera organizzazione può evolvere.
RECode rappresenta un cambio di paradigma nella riscrittura del software legacy con AI: non si limita a leggere il codice, ma lo comprende nel suo contesto, lo trasforma in modo intelligente e lo rende un asset moderno, sicuro e manutenibile.
Per IT Manager e responsabili di sistemi complessi, questo significa trasformare un punto di fragilità in un vantaggio competitivo concreto, riducendo rischi operativi, tempi di intervento e dipendenza da competenze ormai rare.
Se la tua organizzazione sta affrontando le limitazioni di un software obsoleto e deve scegliere come evolvere senza compromettere la continuità del business, Make IT può supportarti in questo percorso.
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Decidere di intervenire oggi significa proteggere il business di domani.

