Make IT: vent’anni di sviluppo software con focus su qualità e innovazione continua

Dal 2005 a oggi, Make IT celebra un’attività caratterizzata da un modello ingegneristico fondato sulla qualità del codice, la solidità architetturale e una visione sistemica della business continuity aziendale. Un percorso perseguito con coerenza e metodo, che – dal framework proprietario JBrick al low-code, dai microservizi all’AI – valorizza l’integrazione tra soluzioni open source e sviluppate in-house, proponendo alle aziende applicazioni e servizi personalizzati, sicuri, semplici da utilizzare e scalabili nel tempo.

Make IT: vent’anni di sviluppo software con focus su qualità e innovazione continua

Bologna, settembre 2025 Make IT celebra vent’anni di attività confermando un'identità tecnica solida, guidata da una missione chiara: rendere le aziende clienti più efficienti attraverso soluzioni tecnologiche affidabili. Il tutto semplificando la complessità operativa, valorizzando la transizione digitale e presidiando la continuità applicativa, assicurando security e cyber security nel tempo. L’azienda nasce da un'intuizione dei soci fondatori, Roberto Flamigni, Alessandro Ciani e Fabiano Arienti: portare nel mondo dello sviluppo la solidità dell'ingegneria, con strumenti, metodi e standard in grado di garantire controllo e scalabilità.

Innovare per noi non significa rincorrere le tecnologie, ma integrarle in modo consapevole dentro un modello strutturato e sostenibile – spiega Roberto Flamigni, Presidente e responsabile commerciale di Make IT –. La qualità del codice è la conseguenza diretta di un metodo che non improvvisa. Abbiamo scelto di crescere mantenendo rigore architetturale, visione sistemica e responsabilità progettuale. Il nostro obiettivo è accompagnare le aziende nella loro evoluzione digitale, valorizzando i processi unici e presidiando anche quelli frammentati che sfuggono ai sistemi centrali, attraverso soluzioni applicative semplici da usare e al tempo stesso strutturate, monitorate e supportate per ottimizzare la governance IT”.

Un'identità tecnica così definita è frutto di un'evoluzione costante, che ha trasformato la visione ingegneristica in metodo operativo. Dagli strumenti proprietari all'adozione di architetture moderne, fino all'integrazione dell'intelligenza artificiale, ogni passo ha seguito una logica coerente orientata a garantire continuità, sicurezza e controllo.

Di seguito, le tappe fondamentali di Make IT dalla fondazione ad oggi:

  • 2006 - Viene lanciato JBrick, un framework proprietario progettato per industrializzare la qualità del software, armonizzare stack tecnologici differenti e guidare i team tecnici nello sviluppo di soluzioni robuste e manutenibili.
  • 2009 – Make IT adotta il paradigma delle Single Page Application, estendendo JBrick con logiche moderne di front-end per potenziare l’interattività e la user experience.
  • 2010 – L’ottenimento della certificazione ISO 9001 consolida la centralità della qualità nei processi aziendali.
  • 2011 – L’azienda amplia il proprio ecosistema tecnologico con l’introduzione di soluzioni open source selezionate per affidabilità, flessibilità e maturità: da Pentaho per la data integration ad Alfresco per la gestione documentale, portando in azienda prodotti finiti installabili e integrabili. Parallelamente, Make IT arricchisce lo stack tecnologico adottando nuovi strumenti di sviluppo come il framework Angular e il linguaggio Python, integrandoli nei propri processi progettuali.
  • 2017 – L’adozione dei microservizi rafforza ulteriormente la modularità dell’architettura.
  • 2020 – Vengono introdotte le pratiche CI/CD per automatizzare test, rilascio e gestione delle modifiche, riducendo i tempi di delivery e aumentando la sicurezza.
  • 2021 – Nasce Zefiro, piattaforma low-code progettata per digitalizzare i processi, particolarmente efficace per quelli non coperti dai sistemi gestionali, restituendo governance e tracciabilità. L’attenzione alla qualità si rafforza con l’introduzione dei test automatici, eseguiti direttamente nel flusso di sviluppo per rilevare tempestivamente bug e regressioni. In parallelo, SonarQube viene adottato sistematicamente per monitorare la qualità del codice, prevenire vulnerabilità e assicurare la conformità agli standard di sicurezza.
  • 2023 – JBrick si apre anche al mobile e all’IoT, integrando componenti come React Native e protocolli MQTT per realizzare soluzioni di tracciamento in tempo reale, mantenendo piena coerenza architetturale anche su fronti altamente distribuiti.
  • 2024 – Make IT introduce l’Intelligenza Artificiale nel ciclo di sviluppo, utilizzando strumenti come AWS Bedrock e Tabnine per automatizzare la scrittura del codice, semplificare la documentazione e accelerare la delivery in modo controllato e misurabile.
  • 2025 – L’AI viene estesa anche alla fase di modernizzazione del software legacy: grazie a tecniche di reverse engineering e analisi statica, Make IT è in grado di decodificare logiche non documentate, ricostruire architetture obsolete e riscrivere sistemi critici all’interno dell’ecosistema JBrick, portandoli a nuovi livelli di sicurezza, efficienza e sostenibilità.

Il nostro approccio parte da una convinzione: l’IT non si governa solo con strumenti, ma con metodo e responsabilità aggiunge AlessandroCiani, Amministratore Delegato di Make IT . Ogni assessment che realizziamo si basa su una valutazione sistemica dell’intero ecosistema digitale del cliente: hardware, software, dati, ruoli, ambienti. Mappiamo le criticità e le ridondanze con uno sguardo tecnico, ma anche organizzativo, mettendo a sistema continuità operativa e gestione del rischio. A questo affianchiamo un ascolto strutturato degli utenti e delle funzioni coinvolte: interviste, feedback anonimizzati, osservazione d’uso. È così che emergono gli scollamenti tra strumenti e operatività, e si capisce dove agire davvero”.

Risolvendo problemi reali – dalla gestione dei processi HR alla logistica, dall’IoT al software legacy – con soluzioni tecnologiche su misura, sicure, scalabili, facili da manutenere e sostenibili nel tempo, nel corso del tempo Make IT ha sviluppato una serie di servizi che, oltre allo sviluppo software, permettono di affiancare il Cliente nella gestione dell'intero ecosistema IT.

Per costruire soluzioni efficaci, lavoriamo con componenti open source best of breed, orchestrate dentro architetture modulari che non imponiamo dall’alto, ma modelliamo sul contesto conclude Antonio Spiezia, CTO di Make IT –. E, dopo la messa in produzione, il nostro lavoro continua: offriamo monitoraggio continuo, manutenzione preventiva e presidio tecnico attivo per ridurre vulnerabilità e garantire stabilità. Non costruiamo solo soluzioni, ma ecosistemi applicativi e di servizio progettati per durare, adattarsi, perfezionando i processi e semplificando il lavoro delle persone”.

Ogni intervento è guidato da una consulenza tecnica esperta e un approccio progettuale calibrato sul contesto, per assicurare coerenza architetturale, sostenibilità e presidio evolutivo nel tempo. L’obiettivo di Make IT, infatti, non è rincorrere il cambiamento, ma governarlo, aiutando le organizzazioni a proteggere ciò che è strategico, semplificare ciò che è complesso e garantire continuità, controllo e valore nel tempo.

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