L’IT Monitoring è tra i processi più strategici che garantiscono l'efficienza, la sicurezza e la continuità di qualsiasi organizzazione, dando evidenza di criticità potenziali e reali che possono compromettere la stabilità operativa e la postura digitale (Cybersecurity posture) della sicurezza aziendale.
Indice
Basata sulla raccolta, l’analisi e l’utilizzo dei dati, un software di monitoraggio in estrema sintesi identifica le anomalie a livello di security (cyber e surveillance) e a livello di processi. Ma, più nel dettaglio, cosa monitora il sistema?
- A livello di infrastrutture presidia infrastrutture di rete, sistemi di storage, sistemi di virtualizzazione e in cloud.
- A livello hardware controlla lo stato dei componenti meccanici e dei componenti elettronici.
- A livello di sistema operativo e servizi presidia CPU (carico istantaneo, medio e via dicendo), RAM, SWAP, spazio disco e raggiungibilità share di rete, raggiungibilità della macchina dall’esterno, presenza di processi bloccati o in loop, file di log alla ricerca di errori di sistema.
- A livello applicativo monitora utilizzo della CPU, utilizzo della RAM, performance interrogazioni al DB, sicurezza, log applicazione per verifica di errori applicativi, corretta esecuzione di servizi applicativi, container.
La sensibilità data driven dell’IT monitoring
Le sonde rappresentano il sistema nervoso centrale dell’IT monitoring. Questi dispositivi, fisici e virtuali, sono configurati in base a una serie di parametri. Quando i valori rilevati si discostano da quelli prestabiliti, si generano degli alert che arrivano al personale preposto oppure innescano l’apertura automatica di un ticket gestito da un servizio di Help Desk dedicato.
Alcuni esempi di indicatori monitorati sono:
- l’utilizzo dello spazio disco, che presidia quando lo spazio disponibile si sta esaurendo;
- le prestazioni della RAM, che intercettano situazioni di insufficienza di memoria;
- lo stato delle CPU, che segnala le condizioni di sovraccarico;
- gli accessi non autorizzati o l’esecuzione di comandi pericolosi, che rilevano intrusioni, attività sospette e comportamenti sbagliati degli utenti;
- l’esecuzione di comandi potenzialmente pericolosi, che avvisa il personale preposto di possibili rischi di sicurezza.
Un elemento cruciale e troppo spesso sottovalutato dalle aziende è la necessità di ricalibrare regolarmente i parametri delle sonde, idealmente ogni tre mesi. Senza aggiornamenti, infatti, le loro performance possono degradare fino al 10% già dal secondo mese, rendendo il sistema di IT Monitoring meno affidabile nel tempo. Quando ben progettato e manutenuto, un sistema di monitoraggio IT garantisce un vantaggio competitivo duraturo, assicurando che le infrastrutture siano sempre al massimo della loro efficienza operativa e gli utenti soddisfatti.
IT monitoring e Business Continuity
Valutando la soglia di rischio accettabile in termini di performance e sicurezza, una soluzione di IT monitoring prioritizza le segnalazioni in base a livelli predefiniti, in osservanza dei criteri del risk management aziendale. Strumenti open source come Zabbix vengono configurati su tre livelli principali:
- Warning, un avviso che segnala una potenziale anomalia senza urgenza immediata.
- Problem, un problema da risolvere con priorità moderata.
- Critical, una criticità che richiede intervento immediato per evitare l'interruzione della continuità operativa.
3 approcci diversi al monitoraggio IT
L’IT monitoring di prima generazione, per altro ancora ampiamente utilizzato in molte aziende, viene chiamato attivo/reattivo. In questo tipo di approccio il personale IT svolge un ruolo cruciale, sfruttando la propria esperienza per interpretare in tempo reale i dati forniti dalle sonde analizzando le anomalie manualmente per decidere le azioni da intraprendere.
Con il progredire dello sviluppo tecnologico e metodologico, i sistemi di monitoraggio IT continuano a evolversi, e oggi si declinano su tre approcci distinti.
1. IT monitoring proattivo
Il monitoraggio proattivo si basa su un principio fondamentale: prevenire i problemi prima che si manifestino. Questo approccio prevede l’utilizzo di un numero opportuno di sonde settate per il controllo continuo di dati, sistemi, applicazioni e infrastrutture, processi, prodotti e persone.
Ad esempio, un sistema proattivo può rilevare un’elevata occupazione della memoria o una latenza crescente nei server e intervenire prima che questi fattori arrivino a causare un disservizio o un fermo non pianificato. O, ancora, può registrare che il numero di fatture generato in un mese per eccesso o per difetto si discosti notevolmente dalla media, evidenziando la necessità di una verifica.
Vantaggi
- Riduzione dei tempi di inattività grazie a interventi tempestivi.
- Miglioramento dell’esperienza utente grazie a una maggiore affidabilità dei servizi.
- Maggiore controllo sulle infrastrutture IT.
Quando usarlo?
Il monitoraggio proattivo, soprattutto se integrato a un servizio di Help Desk che funge da focal point, gestisce anche gli interventi e gli aggiornamenti necessari, è ideale per aziende che desiderano mantenere alti standard di performance e di sicurezza minimizzando i rischi.
2. IT monitoring predittivo
Il monitoraggio predittivo rappresenta un ulteriore passo avanti rispetto all’approccio proattivo. Grazie all’utilizzo di algoritmi avanzati e tecniche di machine learning, questo modello analizza velocemente tutti i dati storici per prevedere eventi futuri. Un’intelligenza aumentata, a carattere predittivo, avvisa i responsabili preposti di pianificare le azioni correttive necessarie prima che si verifichino situazioni di crisi come, ad esempio, il possibile esaurimento dello spazio su disco entro una settimana.
Vantaggi
- Pianificazione più accurata delle risorse IT.
- Maggiore efficienza operativa grazie alla riduzione degli interventi d’emergenza.
- Capacità di prendere decisioni basate su dati concreti.
Quando usarlo?
Il monitoraggio predittivo è particolarmente utile per organizzazioni che gestiscono infrastrutture IT complesse o che operano in settori dove la continuità operativa è essenziale. Anche in questo caso, l’integrazione di un servizio di Help Desk di primo e di secondo livello ottimizza la gestione, garantendo il pieno supporto di personale esperto di stack tecnologici, sistemi informativi e sistemi applicativi.
3. IT monitoring adattivo
Il monitoraggio IT adattivo è l’ultima frontiera dello sviluppo e si distingue per la sua capacità di adattarsi dinamicamente a cambiamenti nell’ambiente IT. Questo approccio utilizza un cluster di tecnologie che comprende Intelligenza Artificiale e AI agent per modificare in tempo reale le strategie di monitoraggio in base alle condizioni in essere. Ad esempio, in caso di una modifica fisica della RAM di un server, un sistema adattivo è in grado di ricalibrare le sonde e le soglie in modo automatico.
Vantaggi
- Maggiore flessibilità e resilienza.
- Riduzione del carico amministrativo grazie a un’automazione intelligente e potenziata.
- Risposte più rapide a situazioni impreviste.
Quando usarlo?
Il monitoraggio adattivo è ideale per ambienti IT dinamici e in continua evoluzione. Al momento è ancora un obiettivo a cui tendere ma, grazie alla Ricerca e allo Sviluppo associata a un’evoluzione tecnologica incalzante dell’AI in ogni sua forma, presto caratterizzerà la nuova era dell’IT monitoring, supervisionato da un servizio di Help Desk specializzato che opera con un unico obiettivo: la business continuity dei servizi IT del cliente.